Intervista a... Roberta Di Mario

Ciao amici di “UnaVitaOnTheRoad”… pronti a una nuova intervista?
L'artista di cui vi parliamo oggi è Roberta di Mario, ma chi è Roberta?
Noi ve la presentiamo, buona lettura!
ROBERTA DI MARIO è una pianista e compositrice. Emotiva, elegante, appassionata, vive da sempre per la musica. Classe 72, diplomata in pianoforte al Conservatorio di Parma con il massimo dei voti, lode e menzione d’onore, inizia giovanissima l’attività concertistica e vince concorsi nazionali ed internazionali. Ama sperimentare e rischiare tra i tasti bianchi e neri, avvicinando il suo suono, dolcissimo e violento al mondo del teatro, del musical, del jazz, swing, pop, contemporaneo, ambient e soundtrack. E’ un’artista Steinway.
Debutta nel 2011 con il suo primo album “tra il tempo e la distanza”, dove la canzone d'autore e il pianismo contemporaneo coesistono armonicamente. Nel 2014 esce il suo secondo album “lo stato delle cose”, con la collaborazione del produttore Pietro Cantarelli; si tratta di un album che vedono ben distinte le due anime artistiche di Roberta: un cd “Songs” dove ci sono musica e parole e l'altro “A walk on the piano side” che vede la realizzazione di brani solo strumentale.
Nel 2014 l'artista crea “Hands” diventata poi la soundtrack per il docufilm “vivere il mondo di Botero” ed è stata suonata in occasione della mostra internazionale di Botero in Italia e in Giappone. Roberta apre anche la mostra di arte Indiana alla Biennale di Venezia.
Apre i concerti di Dionne Warwick, Mario Venuti, Toquinho, Roby Facchinetti, Sagi Rei a Roma, Milano, Genova, Firenze, Venezia, Napoli e Palermo, portando in tour il suo progetto “Lo stato delle cose”.
Viene scelta come pianista resident nello store Feltrinelli di Firenze ed estende il tour nei maggiore stores Feltrinelli d'Italia.
A Dicembre 2016 è impegnata in una serie di concerti e New York City ospite del Consolato italiano per l'evento “meet the new Italian Music Artist in NY”.
Nel Dicembre 2016 esce “Duende”, videoclip diretto da Matteo Foresti e che vede Roberta protagonista. Girato a Parigi, il video è il primo episodio di una serie unita da un filo logico a cui sono seguite “My everything” (regia di Ricardo Sabetti) e “IllegalSong” (regia di Simone Peluso). Il cerchio è chiuso il 15 Settembre, con la pubblicazione del video “the colour of you”. I brani sono i primi quattro singoli estratti dal nuovo album “Illegacy”: album di inediti uscito il 13 ottobre 2017 con etichetta Warner Music.

Roberta apre i concerti de “la vita che si ama tour” di Roberto Vecchioni a Firenze, Roma, Genova e al festival di Todi nei mesi di marzo e settembre 2017.
A Maggio si esibisce a Milano, in occasione di “Piano city Milano” nella cornice de “I bagni Misteriosi” e apre, a giugno, l'edizione di Biografilm festival a Bologna, dove la platea accoglie il finale della sua esibizione con una standing ovation.

Come accennato prima a Roberta sono stati consegnati vari premi, vediamo quali:

Vincitrice del premio Sisme come miglior interpretazione al Festival di Musicultura 2012. Vincitrice del Premio Varigotti 2012 Finalista al Premio Bindi 2012 Vincitrice miglior canzone ai Parma Music Awards 2014.

Ora che vi abbiamo raccontato chi è Roberta, ve la facciamo conoscere meglio con la nostra intervista.

1. Com'è nata la tua passione per la musica e, in particolar modo, cosa ti ha portato a scegliere di suonare il pianoforte?

In modo del tutto naturale ed innocente, senza sforzo. Vivo nella e per la musica da sempre, imparai a suonare il pianoforte e a leggere le note all'età di 5 anni, non andavo ancora a scuola e non sapevo leggere le lettere dell'alfabeto. Tutto mi risultò semplice e questa straordinaria storia d'amore con i tasti bianchi e neri, fortunatamente continua ancora adesso!

2. Hai avuto l'occasione di aprire concerti di grandi artisti della musica nazionale e internazionale, quale di questi concerti è stato quello che ti ha regalato maggiori emozioni?
Ogni opening act è stato molto importante e di crescita. Senz'altro il genio di Toquino mi ha colpito profondamente , ma gli ultimi opening act del Professore Roberto Vecchioni sono stati davvero molto emozionanti, sia per l'onore di essere vicino ad un così grande artista, sia per il suo pubblico che per i teatri pazzeschi in cui ci siamo esibiti.

3. Da cosa trai l'ispirazione per scrivere i tuoi brani?
Dalla vita, dal mio sentire, dal sentire comune, da una lettura, da un incrocio di sguardi, davvero da tutto ciò che tocca l'anima. Non c'è regola, non c'è momento particolare, c'è solo una profonda connessione con se stessi in un determinato istante benedetto.

4. Fino ad ora hai avuto una carriera che ti avrà sicuramente regalato tante soddisfazioni; cosa ti aspetti dal tuo futuro?
Di continuare a vivere di questa grande e potente passione che è la musica. Sentire sempre questa esigenza di scrivere, suonare, dialogare attraverso le note con il mio pubblico e portare la mia musica anche in un mondo cinematografico.

5. È uscito in questi giorni il tuo terzo album, a quale brano sei più legata e perché?
Amo tutte le 10 tracce di Illegacy, mi rispecchiano moltissimo. Se proprio devo fare una scelta direi Duende, sonorità ispirate ai ritmi bulgari, universi sonori differenti  e affascinanti,  quell'inquietudine tipica degli artisti che nel duende, trova senso e significato. E poi, il videoclip che accompagna questo brano, è stato girato a Parigi ed io amo  profondamente Parigi.

6. A chi devi il tuo grazie più grande?
Senz'altro alla mia famiglia che sempre mi supporta in questo cammino cosi straordinario, ma complicato, che è la musica. Coloro che oggi mi sono particolarmente vicini ed il mio manager e produttore, che ogni giorno crede fortemente in me. E forse un piccolo  grazie a me stessa, non sarei qui senza tutto l'impegno e la determinazione, la passione riposta ogni santo giorno dentro la musica.


Per conoscere meglio il nuovo lavoro discografico, oltre a consigliarvi di ascoltarlo, di seguito vi mettiamo la track by track:

ILLEGAL SONG: E’ la musica che ti porta via, che ruba anima, cuore, mani e fa sanguinare tasti, dita e corde del piano. E’ illegale come un proiettile che ti sfiora divorandoti lentamente, tra il dolore e l’oblio.
MY EVERYTHING: Ognuno di noi insegue un “TU” che possa diventare il nostro tutto. Per me quel “TU” è la musica, questa ballade in si minore, che pervade ogni mia singola molecola, per estendersi oltre i confini della pelle.
DUENDE: E’ la ricerca disperata di uno stato d’animo emozionale, tra l’inquietudine, il tormento, la magia e la dolcezza. E’ il viaggio dell’irrazionale, del mistero, di quella dark zone che ogni uomo nasconde e difende, inconsapevolmente, dentro il viaggio della vita. Ed è Parigi.
GRATITUDE TO THE SKY: Ho guardato il blu e ho posato le mani sui tasti bianchi e neri. Quello che è successo subito dopo lo raccontano questi 4 minuti e 27 secondi di pennellate chiaro/scure, fino all’esplosione di cielo e colore.
MUSICA BIANCA: Una sola voce. Nessun arrangiamento, nessun colore, solo musica pura, celestiale, come piccoli cristalli. E’ il mio ritorno alle origini, il mio ritorno a casa. UNCOMPLICATED: La vita è solo questa e scappa via. Sarebbe tutto più semplice se lasciassimo andare, per il tempo che resta, gli zaini che ci portiamo dannatamente dietro, i sensi di colpa, i rimpianti, il passato che è passato. Serve un lunghissimo respiro e poi riavviare il sistema, senza più complicazione alcuna.
INDEFINITELY: L’amore che resiste, oltre il tempo e lo spazio. La passione che non si consuma. Gli sguardi che si accendono, le mani che si cercano, i corpi che desiderano. Indefinitamente. THE COLOR OF YOU: Ritmo, energia, colore, per una song nata in una sera d’estate. La finestra aperta, le risate leggere al gusto di frutta fresca, tutta la vita che c’è nella vita. Un pizzico di percussioni sexy e la musica arriva come un forte impulso irrefrenabile.
NO INTIMACY: perché si ha così paura dell’amore? Perché si entra in un cuore, ma non lo si vuole abitare? La scelta è sempre la via più facile, l’amore disinvolto, leggero, che resta in superficie, senza vera intimità. Questo però è ciò che non ci spetta.
EPILOGUE: E poi un giorno arrivò la pioggia, il mio stato d’animo. La musica migliore l’ho scritta con il rumore e l’odore della pioggia. Uscire da questo viaggio di intensità ed emozione , dal nome ILLEGACY, non poteva che succedere con un cielo che piange, il naso incollato alla finestra, il vetro appannato dal mio respiro e lo sguardo aperto verso il futuro.


Vi abbiamo incuriosito? Se la risposta è “Sì” di seguito trovate i social di Roberta Di Mario e non vi resta che seguirla!  

Dove trovate il suo album?  Per acquistarlo QUI e per ascoltarlo QUI.


Intervista a Daniela Volontè

Ciao amici del Blog!

Vi ricordate la prima intervista? No? Beh, ve la riproponiamo.. E ripartiamo da qua. In due e non più in quattro. Io, Laura, e il mio lui, Nicholas. Pronti a essere sempre presenti con tante news, interviste e tutto ciò che potrà rendere voi, nostri cari lettori, felici. 
E adesso... 
Buona Lettura


Ciao Daniela, ti ringrazio ancora per aver accettato di rispondere a qualche domanda per il nostro Blog!
Ho letto con molto piacere e trasporto i tuoi libri "buonanotte amore mio" e "l'amore è uno sbaglio straordinario e devo farti i miei complimenti!
Sono io che ti ringrazio per l’interesse dimostrato verso i miei romanzi e per tutto il tempo che mi hai dedicato.
1. Quando hai deciso di iniziare a scrivere libri?
Il primo libro l’ho scritto e autopubblicato a marzo 2013. Venivo da una fase della mia vita in cui molte cose sfuggivano al mio controllo e avevo bisogno di creare un mondo in cui fossi io a dettare le regole e decidere il futuro dei protagonisti.
2. Tra i tuoi scritti a quale sei più legata e perché?
Non c’è un libro o un personaggio a cui io sia particolarmente legata. Nascono tutti dalla mia testa e hanno un pezzettino del mio cuore, ma sono tutti sullo stesso piano. È come con i propri figli… conosci di ognuno i punti deboli e i punti di forza, ma li ami tutti allo stesso modo… E quando crescono, sai che ti devi fare da parte e lasciarli andare per la propria strada.
3. Un consiglio che ti senti di dare alle tue lettrici e anche a chi vorrebbe intraprendere la carriera di scrittrice!
Più che un consiglio, ai lettori chiederei di approcciarsi a ogni nuovo libro senza pregiudizi. Mi spiego meglio: pregherei il lettore di non discriminare gli autori italiani preferendo quelli stranieri e di dare una possibilità agli autori self, cioè a chi si autopubblica, e non solo a coloro che hanno grosse case editrici alle spalle. Quest’ultima richiesta è fatta proprio con il cuore, perché io non sarei qui oggi a parlare di un libro pubblicato con Newton Compton, se non ci fossero state persone che sono andate oltre le apparenze leggendo il libro di una self sconosciuta.
A chi invece si vuole accostare a questa esperienza (sia che voglia autopubblicarsi oppure inviare il manoscritto a una casa editrice) consiglio solo di portare il massimo rispetto al lettore e di fornire un libro scritto al meglio delle proprie capacità e con il massimo impegno. Niente sciatterie solo per la voglia di vedere il proprio nome girare nello store di Amazon o sapere che è sulla scrivania di qualche famoso editor.
4. La tua top ten di libri preferiti e se puoi anche una motivazione
Difficile fare una top ten perché sono troppi i libri che ho amato e che mi hanno insegnato qualcosa o che comunque mi sono rimasti nel cuore. Posso solo dire che tra i miei libri preferiti ci sono sia autrici italiane che straniere, sia self che non. ;-)
5. Chi sono le prime persone a cui fai leggere ciò che scrivi?
Il povero agnello sacrificale che per primo deve leggersi ogni cosa che esce dal mio computer, è Luca, mio marito, che suo malgrado si è dovuto fare una certa cultura sui romanzi rosa (in verità lui ama i gialli!). Poi ho la grande fortuna di aver trovato un gruppo di Beta (io le chiamo così) molto variegato. Al suo interno ci sono amiche che hanno letto tutto quello che ho scritto in vita mia, ci sono scrittrici, professioniste, grandi lettrici compulsive. Ma alla base di tutto questo rapporto c’è la fiducia che ho nel loro giudizio e ti posso assicurare che spesso, grazie ai loro pareri, ho smontato un libro intero e ricostruito da capo... quindi non sono sempre buone, sanno anche criticarmi per bene!
6. Chi è la persona a cui senti di dover il tuo grazie più grande?
Le persone a cui dire grazie sono davvero tantissime e la parte più difficile da scrivere di un libro per me sono proprio i ringraziamenti. Vorrei mettere tutti i nomi di chi ha vissuto con me quei momenti, ma non è possibile, quindi tendo a ringraziare dei gruppi di persone: la mia famiglia che vive in prima linea le miei gioie e i miei dolori; chi mi ha seguito in questo percorso aiutandomi o anche solo standomi vicino; il lettore a cui devo tutto, perché senza chi ci legge, noi che scriviamo (non posso definirmi scrittrice quindi abbiate pazienza per la frase arzigogolata!) non saremmo niente senza qualcuno che legge le nostre storie; e ovviamente tutto lo staff di Newton Compton Editori, per la fiducia che hanno avuto in me la prima volta e per quella che mi hanno accordato con i contratti successivi.
Ti ringrazio davvero molto per la bella chiacchierata e un saluto a tutti.