Come vi abbiamo accennato nell'articolo sul Sigep, abbiamo avuto il piacere di incontrare un pasticcere che, con le sue sculture culinarie, ci ha veramente incantato. E da li la nostra idea:" Perchè non proporgli un'intervista?" Ed eccoci qui, a raccontarvi chi è, con la piccola intervista che ci ha concesso.
1. Come e quando
nasce la tua passione per la pasticceria?
Nasce quando avevo
18 anni, lavoravo come cuoco in un ristorante di alto livello. Lo
Chef mi diede da fare delle ricette particolari e da lì… il colpo
di fulmine. Lascia la cucina per la pasticceria!
2. Abbiamo visto i
tuoi lavori esposti al Sigep 2017, la Fontana di Trevi e Cesare
Augusto nel quale, internamente, si può vedere un'areografia della
Basilica di San Pietro; indicativamente quante ore di studio e quanto
tempo di lavorazione ti sono servite per realizzarle?
Ciò che era esposto
al Sigep scaturisce solo dalla passione. Niente studio. Ho deciso di
omaggiare Roma, la città etena, e via, preso qualche foto da Google
e ho cominciato a modellare.
Non ha molto senso,
ma nascono così.
Ore di lavoro non
riesco a calcolarle bene, ma credo servano circa 200 ore per la
Fontana di Trevi e altrettante per Cesare Augusto.
3. Hai frequentato
diversi corsi di aggiornamento con i più bravi Pasticceri d'Italia e
d'Europa; chi di questi maestri ti ha trasmesso di più?
Nessun corso. Ho
assistito a molte dimostrazioni e presentazioni: coglievo le tecniche
e gli spunti e poi, in hotel o in pasticceria, a provare fino a
capire come.
4. Per il tuoi
lavoro hai visitato tanti paesi: quale di questi viaggi ti è rimasto
nel cuore e perché?
Viaggi? Il Brasile
di sicuro perché in molte situazioni anche il più povero conserva
un sorriso per salutarti.
5. A chi devi il tuo
grazie più grande e perché?
Ai miei genitori, ma
soprattutto a mia moglie, quella persona così speciale che da
vent'anni mi sopporta. Impagabile.
Dietro a tutto
quello che faccio c'è lei.
Le sue risposte
continuano a lasciarci meravigliosamente stupite.
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